#Orsini, l’elogio della paura.

Mi stupisce molto che oggi, ad esattamente un mese dall’inizio dell’aggressione al popolo Ucraino da parte del criminale Vladimir Putin, un mese esatto di resistenza per la libertà, un mese esatto di massacro gratuito verso un popolo che sta costruendo la sua democrazia, un popolo sovrano con un leader eletto da elezioni, l’argomento più caldo sia l’interruzione del contratto del professor Orsini.

Mi stupisce ancor di più che lui e molte testate, parlano di violazione di libertà.
Ho seguito tutti gli interventi televisivi del professore, l’ho sentito sempre dire che l’Ucraina deve arrendersi, costruendo teorie di salvezza che non stanno mai in piedi di fronte ad una nazione che mette sul piatto delle trattative, delle possibilità assolutamente inaccettabili.
Dare sostegno con armi di difesa al popolo ucraino e continuare con le sanzioni è finalizzato alla difesa della libertà di un popolo che altrimenti verrebbe schiacciato.
In ogni suo intervento, quello che trapela è sempre la sua personale paura, la sua lettura che non mette mai in discussione la storia che divulga, la mancanza di rispetto per la sofferenza di un popolo che sta facendo della resistenza la sua nuova storia.
Uno stato invaso, dove ogni “ma…” diviene ridicolo, ha il diritto di difendersi e di chiedere aiuto nonostante le nostre paure.
Putin ha detto chiaramente in ogni suo intervento cosa pensa dell’occidente, ha detto chiaramente quali sono le motivazioni di questa guerra che non è di certo una guerra regionale ma una guerra contro l’idea di democrazia, contro la libertà dei popoli occidentali confronto al nazionalismo totalitario Russo, e questo non può che essere contrastato.
Orsini a mio avviso, nella sua giustissima libertà d’opinione, commette però un grande errore, quello di dare una locazione alla democrazia e alla libertà.
La democrazia, la libertà, sono diritti umani totali, se si perseguono devono essere perseguiti per ogni popolo.
In questa lettura come si può chiedere ad un popolo a rinunciare per il banale motivo che l’invasore è più forte dell’invaso.
Perché questo propina da giorni il professor Orsini, lo ha detto chiaramente in diversi interventi, mettersi al tavolo con chi non vuole stare al tavolo, considerarlo non un animale ma un politico con il quale usare diplomazia, in un’ottica totalmente illusoria.
L’idea di aumentare sanzioni in base a quanti bambini vengono uccisi come ha dichiarato in alcuni interventi, su quale morale si basa?
Lui dice, mettiamo delle limitazioni e sanzioniamo in base a quelle limitazioni, ma può valere questo di fronte alle continue dichiarazioni di Putin e dei suoi portavoce?
Noi dobbiamo far di tutto per impedire che la guerra divenga globale ma non possiamo chiedere ad un popolo di arrendersi perché abbiamo paura delle conseguenze per noi.
È pieno d’ipocrisia questo concetto, come è pieno di ipocrisia il “ma” che si pone dicendo che la Nato aveva circondato la Russia mettendola sotto pressione.
Questo giustifica il massacro messo in atto?
Il professor Orsini, se fossimo stati noi gli invasi, c’avrebbe quindi consigliato di arrenderci, di accettare un’occupazione militare che avrebbe distrutto ogni nostra libertà.
Beh l’Italia è piena di persone autorevoli, di studiosi, di politologi, di storici, Orsini fa bene al popolo impaurito che se ne frega della libertà, ma parla di dittatura sanitaria, di rinuncia alla libertà Ucraina se non tocca la nostra libertà.
Questa volta è diverso, questa non è una guerra interna, regionale, questa è una guerra al limite del mondiale che comunque vada metterà in discussione tutta la geopolitica fin qui conosciuta, e di #Orsini che cercano sempre un “ma” ce ne faremo ben poco.
Da un punto di vista televisivo sembra l’ospite perfetto, fa audience ma l’audience non è una forma di ragione, lui cavalca l’onda dell’Italiano impaurito e di una nazione che ha purtroppo dimenticato da dove viene, ha dimenticato cosa sia stata la lotta per la libertà perché la ritiene un diritto divino dovuto, un popolo culturalmente in crisi da parecchi anni che, come ha mostrato anche durante la pandemia, con il crescente divulgare del complottismo, è ormai affondato in un abbassamento culturale che rende difficile argomentare.
Orsini è un’ospite come tanti altri, farlo diventare un caso nazionale di violazione della libertà, di fronte alla vera lotta per la libertà che sta distruggendo l’Ucraina e veramente lo specchio di una nazione che ha al suo governo una classe politica per tantissimi membri totalmente inappropriati.

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